mercoledì 12 gennaio 2011

nuovo progetto: il giardino sacro

passato il primo turno di selezione del bando "teatri del sacro", occasione felice per rilavorare con alcune "sorelle di giardino". ecco qui l'idea di partenza con i limiti di linguaggio e di spazio dovuti alla compilazione bando Il giardino sacro. Radice del progetto è l’incontro fra Lorenza Zambon (“attrice giardiniera” che esplora da tempo la relazione fra teatro e natura) e un gruppo di giovani artiste aggregatosi all’interno del laboratorio “Coltivando il nostro giardino”, Roma genn –aprile 2010; esperienza forte tanto da produrre un gruppo che intende proseguire nella ricerca di un teatro “fuori dai teatri”, in senso fisico ma soprattutto poetico ed etico, volto indagare, scoprire e condividere la comprensione, non solo razionale, di punti focali su cui si possa basare un nuovo e più responsabile pensiero/sentimento della natura, senza temere di spingersi verso la ricerca spirituale che il contatto profondo con "la natura" implica inevitabilmente. Con questo spettacolo si cercano risposte, probabilmente plurime, parziali o magari contraddittorie ad alcune domande: l’esperienza della relazione con la natura può condurre oggi ad un’esperienza del “sacro”? Questa accezione di “sacro” può costituire un punto di contatto fra diverse esperienze religiose? Può essere un ponte con esperienze spirituali non immediatamente riconducibili alle Religioni propriamente dette?
La forma: lo spettacolo è pensato per l’aperto in primavera-estate (spazi naturali: parchi, giardini, boschi) senza strutture quali palchi, pedane, ecc; in inverno per spazi non tradizionali, ma vuol riuscire a portare frammenti di natura vivente addirittura dentro ai teatri. Niente scenografia ma installazione vegetale vivente: un “giardino temporaneo” realizzato con supporti innovativi pensati per l’arredo urbano, uno spazio amichevole e conviviale in cui attrici e pubblico possano condividere con semplicità e divertimento un’esperienza comune.
Il testo: drammaturgia originale di L.Zambon basata su un lavoro di ricerca comune. Qualche accenno a fonti, suggestioni, supporti teorici: l’esperienza personale delle artiste coinvolte, l’andare in natura, il fare anima di paesaggio, il coltivare i luoghi; la pratica meditativa del giardinaggio; riscontri e confronti nell’opera di autori fra cui P.Pera, G.Barbera, E. e A.Giorgetti, M. Meschiari, R.Panikkar, F.Capra.
Fasi di lavoro presso la casa degli alfieri, durate diverse : autunno (approfondimento esperienze condivise in natura) inverno ( creazione materiali di base: la scrittura automatica, l’haiku, la narrazione a più voci, il diario del seme) primavera ( la drammaturgia/paesaggio. Primi passi nel “giardino”) estate ( la messa nello spazio, ospiti, prove aperte)

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